Gen 132014
 
Recensione Super Robot Chogokin: Mazinkaiser
Produttore:
Data prod.:
29 Novembre 2013
Materiali:
ABS, PVC, Die-Cast
Accessori:
Tre paia di mani, due Kaiser Blade (di cui una deformata), Kaiser Scrander, adattatore per stand Tamashi
Altezza:
160 (mm)
Peso:
280 (g)
Manuale:
Pieghevole bianco e nero
Fornitore:
Jungle Japan
Prezzo orig.:
7150 Yen

Mentre la linea suol of chogokin continua la sua rarefazione, fra ristampe annunciate e pochissime novità assolute, quella dei più piccoli super robot chogokin, sebbene abbia anch’essa rallentato, continua su nuove proposte.

Dopo il Grendizer iper vitaminizzato, è l’ora del Mazikaiser, versione già stra anabolizzata di Maziga Z, qui viene proposto in una pesante rivisitazione, che però snellisce ed alleggerisce la figura, a favore di una linea più snella ed un prodotto molto posabile.

La confezione

La scatola è assolutamente in linea con le altre produzioni, anche la grafica, alla fine, è stata uniformata.

Tutta la confezione è ben fatta, di dimensioni compatte e senza particolari fronzoli.

Efficace e molto visibile.

Il cartone, di buona qualità, ospita due blister trasparenti sovrapposti.

Il più spesso contiene il robot con il corpo dello scrander, due coppie di mani e la spada standard.

Il secondo, più sottile, ospita le parti scomposte dello scrander e la spada più tozza, separata dal manico.

Dotazioni ed accessori

La dotazione è relativamente modesta, in linea con il target del prodotto.

In generale, gli accessori sono tutti ben fatti e rifiniti.

Un po’ di dubbi lo sollevano la forma del corpo principale dello scrander, tozzo quanto il pilder (non separato) del robot e la spada in versione tozza, per simulare foto grandangolari, sinceramente inutile e sacrificabile in favore delle due kaiser blade più piccole, ma sono gusti personali, come fattura non evidenziano difetti particolari.

L’accessorio più grande, lo scrander, si compone di cinque pezzi: parte centrale, ali principali ed i timoni di coda. Tutti uniti da snodi molto simili ai revoltech di Kayodo.

Una soluzione abbastanza efficace, anche se l’aggancio dei perni non è agevolissimo e l’estetica è un po’ penalizzata dalla colorazione grigia degli stessi.

Qualità e finitura

La qualità generale è molto buona se paragonata al prezzo di vendita.

Ci sono alcuni segni di stampaggio sulle plastiche, il die-cast è pochino, ma siamo ampiamente dentro quelli che sono gli standard per i super robot chogokin.

Quello che è fuori standard è la dimensione effettiva.

Distante dai modelli precedenti, i tanti centimetri proposti, portano il Kaiser faccia a faccia con i Suol of chogokin più piccoli, pur non potendone vantare la finitura e qualità percepita.

La verniciatura è  uniforme e dettagliata anche se molto semplificata, come si vede dalle gambe mono colore. Il volto è ben dettagliato, considerando le dimensioni.

Articolazioni e posabilità

Da punto di vista di numero ed efficacia, è difficile pensare ad una qualche posa che non si possa fargli eseguire. Giusto un po’ il collo, non progettato per una corretta posizione di volo, può essere annotato come discutibile, ma è poca roba.

Lato estetica, invece, la situazione è un po’ meno rosea.

Se nella parte inferiore, le articolazioni sono ben mimetizzate con i dettagli del design, lo stesso non si pò dire della parte superiore.

Nel particolare, il busto se posizionato completamente indietro, mostra spietatamente l’interno del robot ed il grosso snodo centrale.

Le braccia, ottimamente articolate con più punti di snodo, se piegate completamente su stesse, mostrano un antiestetico buco al posto del gomito.

Questa dei gomiti assenti è una maledizione per questo tipo di mecha, dato che nessuno a presentato soluzioni davvero “belle” per articolare i complicati avambracci con le lame. Solo il più piccolo SKL ha proposto qualcosa di un po’ meno vistoso.

Da segnalare che le piastre termiche, similmente alla versione di Max Factory, prevedono la possibilità di chiudersi, così da agevolare il movimento delle spalle e delle braccia.

Fedeltà

La fedeltà non è aspetto importante per questi SRC e Bandai non fatica a ricercarla, anzi, è in aumento la tendenza a proporre vere e proprie reinterpretazioni.

Se i primi due Mazinga erano soltanto ripensati per offrire maggior agilità e posabilità, già il Grendizer appariva diverso, rivisto in molti elementi e nelle volumetrie.

Questo Mazikaiser, non è assolutamente fedele né alla versione anime, né a quella del video games, ma nemmeno ad un qualunque robot visto fino ad oggi. Porta con se alcuni dettagli già visti, ma li miscela per crearne uno completamente nuovo.

Se sia riuscita esteticamente o meno, penso dipenda molto dal gusto personale, ma devo dire che il lavoro fatto è buono e nel complesso risulta avere una bella presenza.

Come per il robot, anche lo scrander è abbastanza nuovo, purtroppo, come per tutti gli altri modelli, anch’esso è proposto con le ali semi raccolte, dato che proporle estese richiedeva una scatola grande il doppio.

Omaggio al robot del secondo OAV, segnalo che ha le corna orientabili, ma non apribili.

Riflessioni e soluzioni tecniche

Tecnicamente stiamo assistendo alla maturazione delle prime proposte, con articolazioni sempre più ottimizzate in dimensioni ed efficacia, ma ancora molto affidate all’attrito fra le parti, possibile punto critico col passare del tempo.

Nonostante il graduale ingrandimento, resta sempre la sensazione di prodotto meno rifinito rispetto ai Soul of Chogokin.

Secondo me, Bandai fa bene a mantenerne comunque una certa distanza fra le due linee, ma dovrebbe farlo anche con le dimensioni che cominciano ad essere esagerate.

Per chiarire, questo Mazikaiser, in scala ancora maggiore e con le finiture degne della serie sarebbe stato un eccellente Soul of Chogokin, ma così resta un prodotto un po’ fuori posto, troppo grande per i precedenti SRC e troppo piccolo per i Soul.

Conclusioni e Pagella

Sicuramente è un modello che posso, senza tema di smentita, consigliare a tutti gli appassionati.

Promette e mantiene uno standard abbastanza elevato, che sicuramente è maggiore di quanto chiesto economicamente. In più ha il pregio di essere posizionabile facilmente e sempre con un bel risultato.

Genera qualche problema ad essere affiancato da altri prodotti che non siano il nuovo shin Getter, sempre SRC, perché è di misura fuori standard sia per gli SRC che per i SOUL, troppo grande per i primi, troppo piccolo per i secondi.

Anche gli accessori, lasciano un po’ il tempo che trovano.

Lo scrander, applicato, è carino ma non posso dire lo stesso della “spada grandangolare” ed il pilder che non si sgancia, unito all’assenza delle due Kaiser blade più piccole, è un peccato.

Peggio ha fatto soltanto lo Shin Getter, dove non è stato inserito il Tomahawk. Non per niente è uscito un kit aggiuntivo di accessori, contenente parti ed effetti per entrambi i robot.

LA NOSTRA PAGELLA
: ★★★☆☆
: ★½☆☆☆
: ★★★½☆
: ★★★★☆
: ★★½☆☆
Media: ★★★☆☆
PRO
  • costo relativamente modesto
  • articolazioni e posa
  • estetica gradevole
  • è grande
CONTRO
  • dotazione non completa
  • è grande (per un SRC)
  • molto interpretato

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