Dopo il Jeeg, Zpro aveva ventilato l’ipotesi che la sua seconda uscita sarebbe stato il Pantherid (cavallo robotico che potenzia Jeeg e lo rende un centauro). Invece, no. E’ arrivato il Big Shooter.
La confezione
Come per il Jeeg anche per questo Big Shooter, ZPRO presenta una confezione ben fatta. Ottima la sensazione di qualità del cartonato, grafica coerente con la precedente produzione. Dimensioni relativamente compatte. All’interno troviamo il mai troppo apprezzato sarcofago di polistirolo che contiene i tre elementi principali che compongono il Bigshooter, la statuina di Hiroshi e gli elementi dello stand, distribuiti su ambi i lati. Più concreta che originale, ma va bene così.
Carina la confezione limited con grafiche simil Takara.
Dotazioni ed accessori
Per quello che è, la dotazione è perfino oltremisura. Mi spiego: chiaramente il BigShooter, inteso come mezzo, non ha di suo molti accessori, anzi dire che escludendo eventuali elementi scenici e giocosi, non dovrebbe proprio averne. Ma c’è la questione di come arricchire un prodotto che di per se nasce povero. Zpro ha optato per un “omaggio” che odora di Soul of Chogokin, ovvero di una statuina di medie dimensioni, rappresentate Hiroshi Shiba nell’atto di iniziare la trasformazione, con tanto di effetto plastico dell’energia che scaturisce dall’unione dei pugni. Il dettaglio è discreto, anche se i pugni colorati e di materiale plastico me li sarei evitati.
Altro arricchimento è lo stand. Già visto col Jeeg presenta degli elementi aggiuntivi che permettono di esporre il velivolo sospeso e con di fronte Hiroshi in trasformazione. Se si decide di non esporre la statuina, c’è un tappo a forma di testa di Jeeg, stilizzato.
Qualità e finitura
La qualità media è molto buona. Fa piacere che una delle poche produzioni ufficiale, italiane, sia a così alti livelli. Le plastiche sono ottime e ben rifinite, la colorazione convincente e gli incastri non mostrano particolari difetti. Solo la statuina presta il fianco a qualche critica, non mostrando un livello di dettaglio adeguato e con la scelta dei pugni intercambiabili di gomma, che proprio non mi ha convinto.
Qualche incertezza in più l’ho trovata nel mio esemplare della versione limited, dove la colorazione presentava delle piccole imperfezioni, evidenti soltanto tramite la lente fotografica.
Articolazioni e posabilità
Certo non ci sono articolazioni nel Big Shooter, ma è interessante notare come venga, anche in questo caso, replicato il sistema di aggancio magnetico mutuato direttamente dal vecchio giocattolo.
Fedeltà
Il modello in questione, rispetta molto le proporzioni della versione animata, strizzando l’occhio a quello che fu il giocattolo di Takara. Estremizzando con la versione limited, con colori ispirati proprio al vintage. MI spiace solo per una cosa. Mancano le ali a scatto del corpo centrale. Presenti sia nel balocco, ma soprattutto nel Big Shooter animato.
Riflessioni e soluzioni tecniche
Se da una parte, i complimenti si sprecano nel sostenere che la produzione di Zpro resta a livelli molto alti e prezzi, tutto sommato contenuti, dispiace constatare le difficoltà di finalizzazione dei vari progetti. Il Jeeg di Zpro avrebbe meritato un proseguo con la produzione dei vari set mancanti e che son sicuro sarebbero stati di ottimo livello, come lo è questo Big Shooter, che pur non presentando soluzioni particolarmente elaborate è convincente.
La versione vintage non aggiunge molto se non una strizzatina d’occhio ai collezionisti più nostalgici ed a voler essere pignoli, magari alzando un po’ il prezzo rispetto alla normal, inserire la miniatura di Miwa.
Conclusioni e Pagella
Direi che anche questa seconda uscita di ZPRO è da promuovere a pieni voti. E’ vero, è un soggetto relativamente povero, c’è il CM’s che è più grande e più in scala, ma molto più plasticoso e con soluzioni strane e poco gradevoli. La versione con colori vintage, non mi ha fatto impazzire, come inizialmente credevo ed in esposizione ci è finita la normal color. Discorso simile, lo faccio per la statuina. Bella idea e pure bella come posa, ma alla fine il prodotto di serie perde un sacco di dettagli, rispetto al prototipo.
Avendo conosciuto, in prima persona, le difficoltà emerse con la produzione del Jeeg e poi vedendo le tempistiche per far uscire il pur più semplice progetto come il Big Shooter, la speranza è che la vena creativa di Nicola duri più a lungo delle tempistiche burocratiche e di produzione delle factory cinesi.
- finitura e verniciatura di livello
- prezzo adeguato
- stand espositivo modulare
- l’esemplare limited in mio possesso presentava piccoli difetti di vernice
- la statuina di Hiroschi è deludente
- la cabina centrale non ha le ali
Galleria fotografica
Standard
Limited
