Gen 252014
 
Recensione SRC: Mazinger Z Chogokin Z Color Ver.
Produttore:
Data prod.:
8 Novembre 2013
Materiali:
ABS, PVC, Die-Cast
Accessori:
Jet scrander classico, Hover Pilder, tre coppie di mani, mano con testa Energer Z, mano con indice alzato, piastre termiche ed effetto breast fire, adattatore per stand tamashi
Altezza:
140 (mm)
Peso:
146 (g)
Manuale:
Pieghevole A4 bianco e nero
Fornitore:
Jungle Japan
Prezzo orig.:
5000 Yen

Dopo il “gigante” Mazikaiser, almeno nell’ambito dei super robot chogokin, torniamo a recensirne un esponente, dalle misure più consone, anche se limited.

Siccome, di Mazinger Z non ve ne sono mai abbastanza, Bandai ha presentato, per il Tamashi 2013, una versione limited dello Shin Mazinger Z SRC, presentato mesi a dietro, caratterizzato principalmente, dalle parti grige sostituite dal cromo, sostituzione del god scrander, col classico jet scrander e della testa mozzata del Garanda K7 con quella dell’Enercer Z.

Va detto, per chi non conoscesse la serie Shin Mazinger Z, che questa è una mini serie animata, dove viene, per l’ennesima volta, rivista la storia di Mazinger Z, pescando da un po’ tutto il materiale visto ad oggi.

Personalmente, se non per il fatto che si parli di robot giganti, non ho particolarmente apprezzato la serie, ma i mecha proposti e la loro rivisitazione stilistica, sono interessanti, in più, questo limited era interessante anche dal punto di vista estetico. Dopo tutto non ho preso la versione standard.

La confezione

La scatola è, per forma e dimensione, accostabile ai precedenti SRC, ma presenta è costituita da una prima brown box di protezione, che contiene poi la confezione vera e propria.

Questa ha grafica assai semplice, se vogliamo minimalista, che cerca di uniformarsi più con le altre uscite tamashi limited, ma che non c’entra nulla con quelle delle altre uscite SRC. Una scelta, opinabile, ma abbastanza comune per Bandai.

All’interno, trova posto un blister unico, dove, su due piani troviamo tutti i componenti del modello.

Qualità e composizione dei materiali sono in linea con lo standard della produzione.

Dotazioni ed accessori

La dotazione non è mai un pezzo forte di questa serie, ma volendo scherzarci sopra, di quel che c’è, non manca nulla.

Abbiamo una componentistica, paragonabile a quella della versione standard, fatto salvo per lo scrander che è più semplice nella sua configurazione classica.

Tutti gli accessori sono ben fatti e con particolari ben dipinti.

Nessuno degli elementi proposti, si presta a critiche, considerando anche le ridotte dimensioni del tutto.

Mi resta un dubbio sulla mano con l’indice sollevato, poco adatta a Mazinger Z.

Bella la testa dell’ Energer, che preannuncia una possibile produzione, sempre sullo stessa base.

Rimango dell’idea che un foglietto in bianco e nero, sia un po’ poco per accompagnare questo tipo di prodotti, ma se lo si usa per produzioni ben più costose, è chiaro che anche per un SRC sia una scelta ovvia.

Qualità e finitura

La qualità complessiva di questi prodotti è sempre andata a crescere e questo Shin Mazinger non inverte certo la tendenza. In più i limited sono caratterizzati da un’attenzione ancora maggiore per la verniciatura.

Tutti i dettagli sono estremamente definiti e precisi.

Dalle foto, si notano sia le dimensione ridotte sia la bellezza dei particolari.

La colorazione cromata è ben fatta e coerente, coinvolgendo tutte le parti. Volendo sollevare un appunto, non essendoci molto metallo, le parti plastiche cromate, hanno una superficie leggermente ondulata. Insomma è percettibile la differenza con le cromature su metallo.

Articolazioni e posabilità

Per gli SRC, ormai questa sezione è praticamente da copia/incolla.

Anche se ci troviamo davanti ad una leggera semplificazione delle soluzioni presentate con il primo Mazinger SRC (le spalle infatti non presentano una doppia carenatura), il modello presenta in realtà una ottimizzazione generale, per cui, nonostante le masse più ampie dei femori, il range di pose applicabili è comunque infinito.

Soltanto nella posa di volo, ci si può lamentare che ancora una soluzione perfetta per il collo non la si trova, ma sono davvero piccolezze.

Rispetto al “vecchio” Zeta, resta il dubbio su quanto e quando le articolazioni principali, prive di scatti, potrebbero allentarsi, ma la sensazione di stabilità è maggiore e palpabile.

Fedeltà

Premesso che lo shin Mazinger è un misto fra il mecha design della serie animata, della versione manga e di qualche spunto della versione dell’OAV Mazikaiser, devo dire che qui l’interpretazione è abbastanza libera.

Come per il Grendizer, anche questo Zeta, è più simile ad una delle resine T.O.P. che non è poi un caso. Questo robot infatti è l’src dello shin mazinger scolpito da FuchiTomoShin e si vede.

Personalmente non gradisco molto queste versioni metabolizzate dei mecha originali, sembra di assistere più ad una interpretazione di Fernando Botero, più che ad una rappresentazione fedele, anche se, ovviamente, il design risulta aggressivo.

Per questa ragione, la fedeltà, resta una pura chimera per questa serie di chogokin.

Riflessioni e soluzioni tecniche

L’ennesimo Zeta limited, questa volta in veste cromo/nero che faccio entrare in vetrina. Questa volta c’è la giustificazione che c’è un design un po’ diverso, molto simile alle statue T.O.P, in più il cromo mi è sempre piaciuto.

Tecnicamente non ci troviamo di fronte a nulla di nuovo, le articolazioni, numerose ed efficaci, sono più o meno quelle degli altri SRC, ottimizzazione dei primi due Mazinger, perdiamo lo scrander a forma di pipistrello, articolato e particolare, guadagniamo una testa di Energer mozzata (e qui l’indizio di una prossima produzione è forte).

Il modello è carino, nulla di eccezionale, ma siamo sempre sugli ottimi livelli proposti da Bandai, al prezzo tutto sommato contenuto per un limited, anche se non ci sarà mai modo di avere conferma sui reali numeri della tiratura.

Conclusioni e Pagella

Già avevo dubbi sulla svolta ipertrofica degli ultimi robot di Nagai, ad opera della serie super robot Chogokin e questo Z non fa altro che confermare il mio dubbio.

Sia chiaro, l’estetica è opinabile a seconda del gusto personale, quindi le nuove proporzioni possono piacere o meno. Qui però, non abbiamo un restyling completo, ma solo un ispessimento degli arti inferiori, lasciando la figura un po’ sbilanciata.

I materiali ottimi e la precisione dei dettagli non sono certo in discussione e le parti cromate, sebbene plastiche, impreziosiscono questo Mazinger Limited.

LA NOSTRA PAGELLA
: ★★★☆☆
: ★★★☆☆
: ★★★★☆
: ★★★★½
: ★★½☆☆
Media: ★★★½☆
PRO
  • la qualità complessiva
  • la coerenza di tutte le parti cromate
  • estremamente posabile
  • il prezzo relativamente modesto
CONTRO
  • è un limited
  • non molto fedele
  • il cromo sta meglio sul metallo

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