Apr 212017
 
Recensione Soul of Chogokin GX-71: Golion/Voltron
Produttore:
Data prod.:
29 Dicembre 2016
Materiali:
Array
Accessori:
Juo sword, Double Sword, Space cutter, armi varie, Stand
Altezza:
270 (mm)
Peso:
1414 (g)
Manuale:
Libretto cartaceo, a colori, molto dettagliato
Fornitore:
www.zonahobby.com
Prezzo orig.:
33000 Yen

Ormai tentare di prevedere cosa farà Bandai con la linea Soul of Chogokin è diventato un esercizio di stile.
Se è vero che fino a poco tempo fa, la si dava per morta, data l’evidenza delle mancate uscite, è bastato poco per rendere evidente l’esatto contrario. In brevissimo tempo, le anticipazioni hanno chiarito che, c’è stato sicuramente un mutamento nelle strategie, ma anche che la serie è più viva che mai.
In effetti, se contiamo che in poco tempo, sono stati presentati ben 6 S.o.C. di cui almeno un paio facenti parte della storica lista dei desideri pubblicata ormai anni fa sul dengeki hobby, al momento c’è materiale per quietare gli animi.
Uno di questi ultimi è proprio il Golion/Voltron. Robot, sul quale c’erano rumors dalla notte dei tempi, ma sulla cui uscita non avrei scommesso, io per primo, nulla.
Bandai arriva a produrre questo mecha, dopo che la premiata concorrenza ne ha fatti uscire di tutti i tipi e colori, affollando il mercato di proposte, che a dire il vero, non sono mai state perfettamente convincenti ed il cui storico precursore, il Toynami, presente in numerosi varianti, è sempre stato un prodotto discusso. Andiamo a vedere dunque, in cosa Bandai porterà differenze, dato che l’approccio è sempre stato chiaro fin dalle prime anticipazioni, ovvero quello di continuare nel solco delle versioni aggiornate dei vecchi Popy.

Nota a margine, va ricordato che Golion, ha una doppia identità. Forte di un successo senza precedenti e vittima di una rilettura all’americana, incompatibile con la notevole violenza del cartone originale, fu acquisito, sezionato e trasformato in quello che anche da noi arrivò come Voltron. Visto il calibro di tale mercato, Bandai ha pensato, correttamente, di donare a questo S.o.C. doppia carta d’identità, per cui sia la confezione, sia alcune dotazioni, permettono di coniugare il robot con l’identità orientale, che quella occidentale.

La confezione

Se la scatola ha dimensioni generose, allineata con i componibili della serie. Non c’è un vero e proprio richiamo alla confezione vintage. E’ presente una elegante sovra copertina con il solo robot in primo piano, dedicata a chi lo conosce come Voltron. Sotto troviamo una grafica più classica, per la versione Golion. Sul retro poi c’è una vera e propria presentazione del prodotto, con molte foto e dettagli. Tutto abbastanza standard, se vogliamo. All’interno troviamo il robot scomposto nei cinque leoni con la grande spada di fianco, racchiuso nel classico sarcofago di polistirolo.

Ogni componente è protetto da un foglietto trasparente, invece che un sacchetto vero e proprio. Due blister trasparenti offrono rifugio alle varie armi ed accessori, nonché allo stand smontato. Tutto sommato non sarebbe stato male, un richiamo più forte al vintage, ma siamo sui soliti, buoni livelli di casa Bandai, senza nessuna sorpresa.

Dotazioni ed accessori

Golion non si ammazza di armi e così anche il suo S.o.C. non può presentare che pochi accessori. Nella confezione troviamo due armi per leone, una da fuoco ed una bianca. Di rifinitura modesta, in particolare quelle da fuoco, restituiscono una sensazione di economicità, non avendo che pochi dettagli. Un po’ meglio con le lame. Abbiamo poi le armi del Golion stesso, la spada e lo scudo. Qui siamo ad un livello di dettaglio maggiore con particolari e rifiniture adeguate. Nulla che però faccia gridare al miracolo.

Lo stand è personalizzato e di un colore celeste acceso. Si possono applicare le due targhette con i nomi Voltron o Golion.

Per qualità e composizione, si è visto di meglio nella serie di Bandai.

Qualità e finitura

Qualità e finiture sono nella media. Quindi vuol dire che siamo davanti ad un prodotto che si attesta su valori abbastanza alti ed in molti aspetti superiore alla concorrenza.

Pur non essendoci poi tantissimo metallo, i leoni sono belli pensanti e consistenti. Il robot composto poi è davvero pesante, complice la complessità dei singoli componenti. Le articolazioni sono abbastanza tenaci, anche se alcuni esemplari dei leoni blu e giallo, hanno mostrato un problema alla molla delle zampe che se maneggiate in soqquadro, potrebbe far uscire il femore dalla propria sede. Non è una vera e propria rottura, chiamiamola una disattenzione progettuale, che obbliga al ricollocamento dell’arto, non senza una certa attenzione.

I dettagli complessivi sono buoni e superiori ad altri Golion presenti sul mercato, almeno quelli classici. Anche la trasformazione e l’aggancio fra i leoni è assolutamente tenace e restituisce una grande sicurezza. Personalmente l’unica nota stonata sono i dettagli degli accessori, che come detto poc’anzi sono abbastanza scarsi.

Articolazioni e posabilità

Da mecha così grosso e pesante, nonché componibile, era lecito non aspettarsi una grande agilità ed invece conviene subito ricredersi.

Ovviamente tocca fare i conti con le proporzioni e con le masse, ma la generosa presenza di snodi ed articolazioni, alcune delle quali, come quelle inserite nei busti dei leoni più grandi, non direttamente destinate al posizionamento del robot, permettono di posizionarlo in modo ottimale e con molta fantasia, arrivando ad imitare anche le varie pose topiche del cartone.

La flessibilità delle pose è forse l’aspetto più sorprendente di questo modello, unito alla notevole massa.

Anche i singoli leoni, sono ben articolati. I più grandi poi hanno anche una buona mobilità delle zampe e del busto.

Fedeltà

Come sempre, il discorso della fedeltà è da prendere con le pinze.

Ci sono serie animate che hanno design più o meno coerenti, altre sono disastrose. Golion appartiene a questa seconda categoria, presentando variazione di design ad ogni frame e scarsa coerenza fra le proporzioni dei singoli componenti. Così, quando si arriva a doverlo rappresentare dal vero, occorre fare i conti con la realtà delle cose.

Vero è che ci sarebbero stati molti modi per ovviare, partendo da componenti stacca/attacca, se non addirittura a varianti dei due leoni più piccoli, ma avrebbe aumentato il costo del prodotto e comunque non è mai stata la filosofia dietro ai Soul, visto che alla fine il prodotto non è altro che una rivisitazione del giocattolo anni ’80.

Va detto, quindi, che è difficile parlare di fedeltà rispetto al cartone animato, dove magicamente i leoni si ridimensionavano, le zampe sparivano e tutta una serie di cose, si perdevano per strada, tipicità già vista in altre serie come Daltaniuos, GodSigma ed altri, ma almeno in questo caso non abbiamo grosse brutture, ed alla fine il robot è si più tozzo e meno elegante del design animato, ma mantiene una certa armonia e non ha strane escrescenze che avanzano in giro, pur mantenendo una trasformazione ed un aggancio dei singoli componenti, molto fedele.

Riflessioni e soluzioni tecniche

Il dubbio che mi è passato subito per la testa, apparse le prime anticipazioni, era che questo Golion puzzava di vecchio. Da progetto fermo nel cassetto, non si sa da quanto tempo e tirato fuori per l’occasione.

Dopo averlo ricevuto ed analizzato, devo dire che un po’ questa sensazione è rimasta, stante il fatto che il modello non presenta particolari innovazioni e sta perfettamente nel solco della tradizione dei componibili Bandai, tuttavia, vecchio, non vuol dire fatto male o sorpassato e qui altre case avrebbero da imparare. Questo Golion, non presenta particolari gimmick che permettano, ad esempio di nascondere le zampe dei leoni o che ne impediscano quell’aspetto da orso o cane bastonato, tipico del leone nero e dei due piccoli leoni verde  rosso. Non presenta nemmeno particolari sistemi di aggancio, limitandosi a svolgere bene un compito già visto. Lo fa però dannatamente bene, ed una volta assemblato, il robot, oltre che bello grande è posabile e d’impatto. Anche per uno come me che non ha mai amato questo mecha.

Conclusioni e Pagella

La serie, non è di quelle caratterizzate da particolare cura e da noi il ricordo di Golion si mischia con quello di Voltron. Un ricordo abbastanza sbiadito di musiche elettroniche ripetitive, effetti audio risibili, voci improponibili e dialoghi relativamente fuori da ogni logica, dove i leoni separati erano totalmente inermi, mentre il robot composto, in pochi secondi concludeva la battaglia.
Erano così anche altre serie? Si probabile, in effetti, riguardandole oggi, molte non hanno scampo, ma il passaggio di americanizzazione fu devastante a mio modo di vedere. Molto meglio la violenza esasperata della serie originale.

Chiuso il piccolo excursus personale sulla serie animata, arriviamo a dare una conclusione alla recensione.

Per quanto riguarda la qualità complessiva del modello, questa garantisce di per se che l’acquisto non farà rimpiangere i soldi (non pochi) spesi.
L’unico motivo che potrebbe frenarne l’acquisto, è se non si ama assolutamente il mecha oppure se lo sia ha già di altro produttore. Nel primo caso, c’è poco da dire, a parte che il modello in se è una bella rappresentazione e potrebbe entrare in collezione anche solo per beneficio d’inventario, nel secondo caso, invito a valutare attentamente cosa si ha già in vetrina, perché nessun Golion/Voltron classico, ad oggi, presenta le qualità e la buona riuscita di questo Bandai, che tuttavia non potrà far differenza in una vetrina affollata e statica. Statua per statua, tanto vale tenersi un Toynami semi nascosto, che comprare il S.o.C. e fargli fare la stessa fine.

 

LA NOSTRA PAGELLA
: ★★★½☆
: ★★½☆☆
: ★★★☆☆
: ★★★★☆
: ★★½☆☆
Media: ★★★☆☆
PRO
  • dimensioni e peso
  • ben articolato e stabile
  • l’aggancio dei singoli leoni è affidabile
CONTRO
  • qualità di alcuni accessori scarsa
  • costoso
  • uscito con molti concorrenti già sul mercato
  • i leoni non sembrano tali

Galleria fotografica

  Un Commento per “gx-71”

  1. Che il modello puzzi di vecchio è esatto : nel recente libro dedicato ai soc, il progetto del Golion è datato 2008 !
    Ancora più incredibile è che un progetto così vecchio è infinitimente superiore, sia nella tecnica che nell’ estica, a tutti i Golion della concorrenza, ben più recenti.
    Se è vero che Bandai non si ammazza di fatica nel progettare certi soggetti , che dovremmo dire delle altre case ?
    Questo Golion fa letteralmente sparire tutti gli altri prodotti finora, che non hanno ragione di esistere : in molti cercano di sbarazzarsi del Toynami senza riuscirvi.
    Non vedo come possa essere un difetto , per questo modello, surclassare la concorrenza i parecchi punti.
    Al massimo a venir penalizzati sono questi ultimi, che avranno vita dificilie ( specie la Icarus Toys che continua a rimandare il suo Voltron, sapendo che nessuno lo vorrà con il Bandai in giro. Costasse meno, avrebbe una possibilità , e invece…)