Dic 102010
 
Recensione SRC: Mazinger Z
Produttore:
Data prod.:
08 Giugno 2010
Materiali:
ABS, PVC, Die-Cast, POM
Accessori:
set di mani, 1 spada, stand, hover pilder estraibile, quattro scie per simulare i post bruciatori, avambraccio, pugno corazzato con mano aperta, Jet scrander, stand montagna
Altezza:
140 (mm)
Peso:
129 (g)
Manuale:
Foglio A4 monocromatico
Fornitore:
Mostra mercato Lucca Comics 2010
Prezzo orig.:
36750 yen + 1050 yen per il kin accessori

Premessa
Presentati nel primo trimestre del 2010 e rilasciati a Giugno i primi modelli, i “super robot chogokin” hanno fatto tremare i polsi a molti collezionisti, in quanto inizialmente erano sembrati come una nuova versione dei primi due Soul of chogokin e non una nuova serie.

Chiarita la cosa, il passaggio successivo è stata una valanga di voci che davano per certa la chiusura della serie storica ed uno spostamento dell’attenzione su queste nuove produzioni, più economiche e maggior redditizie per Bandai (voce che ancora gira e che a dire il vero aspetta ancora una qualche smentita visto le recenti produzioni), ma alla fine di tutto questo la domanda corretta è se, davvero, nella botte piena ci sta il vino buono, oppure no.

Beh, secondo me la risposta è “NI”.

Ovviamente stiamo parlando di una produzione estremamente interessante, ma alla fin fine, per stessa ammissione di Bandai composta da  “Action Figure con parti Die-Cast” che per definizione si posizionano in concorrenza con i revoltech di Kayondo e lontano dagli standard e prezzo che hanno o dovrebbero avere i Soul of Chogokin.

Per quanto mi riguarda, ad oggi, ho acquistato soltanto le prime due uscite, che guarda, caso sono i due Mazinger, più gli accessori.

L’esborso è stato relativamente modesto, diciamo quanto un Soul di media pezzatura ed alla fine la loro figura la fanno. Le altre uscite, per me, non sono di altrettanto interesse per me.

Il problema ora è vedere se i Soul si riposizioneranno dove dovrebbero stare oppure se cadranno nel limbo assieme ad altre linee come la Popynica, nel tipico modus operandi di Bandai.

Partiamo comunque con il capostipite di questa serie. Esaminiamo il Mazinger Z ed il kit di accessori aggiuntivi.

La confezione
Essendo una serie destinata a nuovi acquirenti e dalla distribuzione più ampia, ovviamente le scatole sono di piccole dimensioni, molto appariscenti nella grafica e con blister al posto del polistirolo. Insomma non è che poi si discostino tanto da quelle proposte per i Soul più piccoli ma sono più economiche.

La disposizione è, al solito, accurata. Ogni elemento ed accessorio è tenuto fermo fra i due elementi del blister e seguono quasi una logica funzionale, con al centro il corpo principale.

Qualità e finitura
Una premessa, il voto è in funzione delle dimensioni del modello, target di vendita e costo. Detto questo, ci troviamo davanti ad un prodotto che concretamente polverizza la concorrenza.

La precisione dei dettagli, per una figura così piccola, è notevole.

Certo nelle foto si possono notare delle imprecisioni, ma lontano da obiettivi dotati di MACRO visione, in mano, per intenderci, sono particolari talmente piccolo da risultare invisibili ad occhio nudo.

I colori sono stesi in maniera uniforme e le plastiche sono le medesime della serie più grande. Insomma quest’aspetto è uno dei punti forti.

Più che accettabili gli accessori, anche se la basetta di polistirolo meritava una colorazione più attenta o una scelta di materiale diversa, specialmente perché è pubblicizzata anche all’esterno della scatola come un plus.

Ovviamente la presenza di metallo è limitata, anche perché se lo snodo è piccolo non puoi dargli da gestire molto peso, ma sicuramente siamo diversi gradini sopra ai diretti concorrenti come i Revoltech.

Nessun appunto sull’assemblaggio.

Articolazioni e posabilità
Altro punto forte di queste figure è proprio la posabilità o meglio le nuove articolazioni.

E’ innegabile che tutta l’esperienza maturata con i Soul e special modo dal T28Go in poi è stata trasmessa in questi piccoli fratelli. Specialmente nella parte inferiore.

Comunque, per fare un crudo elenco, vi sono caviglie dotate di perno uniball, ginocchia con fine corsa ben oltre i 90° e con parte della gamba che rientra, femori (peccato non siano di tipo estraibile) con perno a snodo, busto con uniball ed estraibile, spalle (la vera novità) con articolazione semi carenata che permette un ampia escursione con una accettabile compromesso estetico, gomiti con doppia articolazione che permettono anche in questo caso un posizionamento ben oltre l’angolo retto (e che ritengo siano molto belli e funzionali tanto da sperare in un passaggio sulla serie Soul) collo e testa con articolazioni indipendenti.

Tutto questo fa si che alla fine abbiamo un piccolo Soul of chogokin con la posabilità di un Revoltech.

L’unico dubbio che non mi fa dare le 5 stellette è sulla tenuta di queste articolazioni, specialmente nel tempo. Perché ho notato che comunque faticano a mantenere la posizione un po’ sotto il peso,non trascurabile, del modello.

Accessori aggiuntivi
Una (quasi) novità di questa serie sono i blister di accessori aggiuntivi. Un modo per spillare qualche soldo in più, dando l’impressione di dare qualcosa in più e non di levare qualcosa dalla scatola principale.

In realtà per questo Mazinger z il blister di accessori è quasi obbligatori, non tanto per le parti che permettono di ricreare la scia dei booster, ma perché è presente il jet scrander, le ali di Mazinga ed è un accessori quasi indispensabile.

Oltre a questo, è presente l’avambraccio con pugno e mano, rinforzato (appare in un episodio dell’ anime, anche se non così sproporzionato), i su detti accessori per simulare il lancio e la scia dei pugni. Sono tutti fatti abbastanza bene e l’inserimento è facile. L’effetto seppur notevole, mette però un po’ in difficoltà la tenuta delle articolazioni, specialmente se usate in sequenza per simulare un aumento della gittata.

Unica vera nota negativa è stranamente lo scrander. E’ fatto abbastanza bene, ma ha il piccolo difetto di non essere lo scrander del Mazinger Z originale (versione che questo SRC riproduce) ma bensì quello dello shin MazingerZ. Sorvolando su questo dettaglio, praticamente la fattura è equiparabile a quella del S.o.C. compreso il meccanismo di rotazione delle ali (in realtà smontaggio e rimontaggio) e dei reattori che scorrono verticalmente.

Conclusioni
A dire la verità ho tergiversano molto prima di cedere e comprare questo Mazinger Z. Non capivo se, ammesso il prezzo relativamente basso, comunque ne valeva la pena.

Comunque la si pensi sul futuro dei Gokin moderni, devo dire che la serie, così come è stata concepita, è azzeccata. Tanto azzeccata che ,se contro i concorrenti sarà un ariete formidabile (tanto è vero che di revoltech robotici se ne vedono sempre meno), rischia davvero di spazzar via anche la produzione dei Soul più piccoli.

Sarebbe comunque un peccato, sia perché i grossi Soul non sono mai stati il massimo di realizzazione di Bandai, sia perché anche in questo caso “le dimensioni contano”.

Son carini, bellini e dinamici, ma se messi accanto ad un Gx01 o 2 o altri… si vede dove sta la differenza, anche prendendo in considerazione gli ultimi Soul a partire dal Gx45 che come dimensioni si posizionano fra le due serie.

Quindi bene che Bandai aggredisca il mercato con queste nuove ed interessanti proposte, ma spero davvero che non molli sul fronte della serie Soul, che sicuramente ha ancora molto da dire beneficiando, anche, di alcune delle soluzioni adottate su questo modello.

Chi non vorrebbe un Gx01R+ con quelle articolazioni alle braccia e gambe? 🙂

LA PAGELLA
: ★★☆☆☆
: ★★★½☆
: ★★★☆☆
: ★★★★☆
: ★★★☆☆
Media: ★★★☆☆
PRO
  • inaugura un nuovo filone senza veri concorrenti
  • tutto sommato la qualità è buona
  • prezzo onesto
CONTRO
  • kit di accessori a parte
  • alcune giunture, col tempo, diventano molli
  • incertezza sul futuro della serie

  4 Commenti per “SRC Mazinger Z”

  1. Lo 01R è più grande, meglio rifinito e meglio accessoriato, oltre ad essere più simile al MZ animato storico. L’src è iper articolaro ma piccolino e come design è abbastanza rivisitato. Un buon compromesso potrebbe essede il gx45.

  2. Ciao,
    stavo meditando l’acquisto del mio primo modellino di robot..

    Ero indeciso se cercare il mazinger SRC o il gx-01r SOC. Grazie alle foto che hai messo ora mi son reso meglio conto della diversità di grandezza fra i due modelli. Quello che mi frena ancora nella scelta è il fatto che il modello SRC sembra essere più posabile [ma è realmente così?? ] del gx-01r, ed inoltre ha quella base che permette di creare un bell’effetto. Il gx-01r dal canto suo è più grande e lo scrander sembra essere più curato.

    Tu personalmente, quale mi consiglieresti?

  3. Ciao, so che esistono degli stand specifici di Bandai (c’è un piccolo accessorio per poterli adottare) ma non mi sono mai informato nel dettaglio.
    Per lo scrander, la seconda versione, è quella presente del Gx-01R che differisce per alcuni dettagli di design, la presenza del bordo ala grigio e delle fessure per il lancio delle lame. Quello presente nell’SRC è quella dello shin Mazinger, lo si nota per la suddivisione a tre sezioni del corpo centrale, mentre lo scrander storico ha corpo unico ed i reattori sono ravvicinati.

  4. Fa parte della mia collezione credo da un anno.Lo scrander e’ quello giusto.E’il secondo scrander che viene adottato quando anche l’hover pilder diventa jet pilder.L’unica pecca dei due mazinga e che non c’e’una basetta per posizionarli in fase di volo.Sai se ce ne sono in vendita?