Ago 182005
 
Recensione Shin Seiki Gohkin 03 Mazinkaiser
Produttore:
Data prod.:
Ottobre 2002
Materiali:
ABS, PVC, Die-Cast
Accessori:
2 set di mani, 2 kaiser pilder, kaiser Scrander, Kaiser Blade, mano per “Friendlypose” con ShinGetter one, braiccia alternative, non articolate, con sistema di sparo, 2 missili centrale
Altezza:
210 (mm)
Peso:
832 (g) con scrander montato
Manuale:
cartaceo a colori, giapponese
Fornitore:
stand Lucca Comics 2002
Prezzo orig.:
12800 yen

Premessa
Sulla scia dello ShinGetter e cavalcando l’onda dell’ amarcord la Sunrise ha pensato bene di rivitalizzare anche la saga principe di Go Nagai, quella dei Mazinga, ecco così sbucare dal nulla il “monumentale” Mazinkaiser. Più forte di tutto e di tutti, libero di porsi come unico baluardo contro le folli mire del redivivo dottor Hell assolutamente indifferente alla precedente continuità.
Come per lo Shin Getter, anche questa volta la Bandai non è sembrata interessata troppo al fenomeno revival ed ha lasciato nelle mani di Aoshima la licenza per la riproduzione del nuovo Mazinga in formato Die-Cast.
Dico subito che personalmente, sia come produzione animata, che per mecha design questo “kaiser” non è che mi sia piaciuto molto, ed il modello è stato acquistato solo perché durante Lucca Comics 2002 ho scovato un’offerta davvero imperdibile.

La confezione:
Andiamo con ordine e partiamo con l’analisi della confezione. Come per lo ShinGetter, la scatola è discretamente compatta, il cartone è sufficientemente spesso, nulla di eclatante, come anche la grafica risulta modesta ma in linea con altre produzione del momento. Dietro viene riportata una bella foto che mostra la quantità spropositata di metallo presente nel modello. Il polistirolo è bifronte, davanti presenta il robot più gli accessori base, sul retro trovano posto le parti del grosso Scrander e la spada. La grossa grana del polistirolo tende a perdersi pezzetti con facilità. Fate attenzione.

Dotazione ed Accessori:
Aoshima non brilla certo per la dotazione. Gli accessori si limitano allo stretto indispensabile e quindi due paia di pugni, un paio di braccia con meccanismo sparante (ne parlerò approfonditamente più avanti) spada e scrander, più due pilder uno specifico per l’aggancio. La finitura non è il massimo, specialmente i dettagli delle mani sono abbastanza grossolani. L’accessorio principale è sicuramente il Kaiser Scrander, le ali se pur nella sola forma raccolta, sono enormi. L’aggancio avviene tramite un lungo perno che si fissa alla schiena del robot esportando un antiestetico tappo. Una volta posizionato il tutto l’ effetto è garantito ma la soluzione è sicuramente poco elegante.
Bella pure la Kaiser Blade, forse l’accessorio meglio rifinito, anche se completamente in plastica.
I due Pilder sono abbastanza precisi nei dettagli.
Carine ma nulla di più le due braccia sparanti. Particolare la riproduzione dell’effetto sparante dei “Turbo Smasher Punch” ovvero prima la rotazione delle lame e poi il lancio del pugno. Non so come abbiano fatto, ma il sistema funziona, anche se risulta eccessivamente fragile e necessita della sostituzione dell’ intero braccio con uno apposito. Non posso dire che sia caratteristica comune, ma nel mio esemplare il braccio sinistro presentava il perno per fissare la mano più piccolo del dovuto e per ovviare a questo problema ho trovato un piccolo adattatore. Cosa davvero strana e poco efficiente dato che le tolleranze non sono così precise.
Per finire dopo un paio di prove, nel braccio destro ha ceduto la molla di rotazione che richiederà l’apertura del braccio ed un’eventuale riparazione. [aggiornamento: trovate qui la descrizione della riparazione.]
Come tradizione Aoshima vuole, niente stand, sinceramente se ne sente la mancanza.

Qualità e finitura:
Foto dei materiali usati per il Mazinkaiser AoshimaIl modello oltre ad essere decisamente più alto del S.G. è notevolmente più pesante questo perché la quantità di metallo utilizzata è veramente molta, praticamente le uniche parti in plastica sono la testa, i pugni e gli elementi estetici esterni.
la verniciatura, è decisamente spessa ed appare resistente. Molto bello il particolare cambio di colore della parte posteriore delle gambe. Altri dettagli sono un po’ più grossolani. Anche la testa non presenta particolari difetti, pur mostrando un grado di precisione inferiore ai Gx di Bandai.
Dove veramente si perde è sulle mani.Queste appaiono poco definite sia per dettaglio che colorazione. I pugni chiusi risultano piccoli, mentre la versione per impugnare la spada risulta imprecisa e non ben sagomata lontano anni luce da quelle mostrate nel Gx-02.

Articolazioni e posabilità:
Il rovescio della medaglia, per tanto metallo è il peso che le giunture devono sopportare. Tutte le articolazioni principali sono dotate di step a scatto che garantiscono una buona stabilità su superfici d’appoggio ruvide. Ci sono però dei problemi se il modello viene sollevato o posizionato su piani lucidi. I passi delle articolazioni sono troppo ampi (questo probabilmente perché sono presenti denti di grosse dimensioni) così nell’intervallo fra uno step e l’altro, l’arto ciondola e si sposta di qualche grado. L’esito evidente è che basta sbilanciare un po’ l’intera figura perché questa tenda a cadere in avanti o indietro e rovinare a terra. Impossibile pure, ipotizzare una qualche posizione di volo. Sostenere in orizzontale le robuste gambe risulta impresa impossibile per gli snodi dei femori. Tutta questa “rigidità” è il prezzo inevitabile per un modello di questa fattura. Sicuramente sarà molto apprezzato dagli amanti del die-cast, ma ci sono due aspetti che potevano essere decisamente fatti meglio e non avrebbero intaccato minimamente la percentuale di metallo presente. Le articolazioni di braccia e mani e testa. Se la parte inferiore del robot, presenta, come detto, robuste seppur cedevoli articolazioni, la parte superiore presenta soluzioni esteticamente discutibili e dalle limitate possibilità.
Le spalle possono muoversi agevolmente soltanto sull’asse sagittale, gli angoli di apertura sia frontale che trasversale sono limitati. Quindi tutta la parte superiore del corpo risulta decisamente statica.
Il gomito usa un sistema telescopico per poter garantire un angolo di circa 90°, funzionale quanto antiestetico. Altri modelli preferiscono sacrificare porzione dell’avambraccio ma guadagnando in ergonomia ed estetica. Così invece, se il braccio è completamente esteso, la figura risulta molto sproporzionata, mentre l’articolazione a vista è di una bruttura indicibile.
Infine i pugni oltre che piccoli, sono imperniati verticalmente ed il polso non è articolato. La sensazione di irrigidimento è totale.
La testa presenta una scarsa posabilità con un solo punto di articolazione alla base del collo. Un po’ poco.
Nota finale riguarda l’uso di una plastica color giallo/verde presente delle giunture delle anche e come dietro la schiena, davvero antiestetica.

Fedeltà:
La fedeltà, in generale è buona, la forma possente e le proporzioni principali è ben resa. Il colore primario anche se a prima vista risulterebbe nero, contrariamente alla versione animata e di un blu molto scuro, una scelta abbastanza discutibile che non permette di superare di tanto la sufficienza. Ad oggi, vi sono altre 2 serie speciali, una con le braccia e le gambe blu (come per i vecchi Mazinga) e l’ altra con un effetto metallizzato sulla vernice. Entrambe hanno le parti qui verniciate in bianco, color argento, come nei S.o.C, ma per il resto appaiono più come un espediente commerciale. Sicuramente Aoshima non si farà mancare ulteriori numerosi recolor, come da sua tradizione. Lo Scrander risulta completamente inventato per quanto riguarda la forma delle ali, mentre la spada è sufficientemente fedele.
Rispetto alla versione animata, probabilmente ci troviamo davanti ad una buona riproduzione, sarebbe stato molto migliore, curando qualche dettaglio in maniera più meritevole.

Conclusioni
In conclusioni, anche sorvolando sul mio giudizio personale, a voler essere obiettivi è ragionevole ritenere questo modello non proprio all’altezza.
L’approssimazione delle finiture, la discutibile scelta per alcune articolazioni e la superficialità realizzativa e progettuale di alcune parti, minano il giudizio che altrimenti sarebbe del tutto positivo.
Se siete stai rapiti dalla serie animata o avete la possibilità di reperire un esemplare a prezzi non superiori ai 100 € allora fateci un pensiero, altrimenti lasciate perdere.

LA PAGELLA
: ★★★☆☆
: ★★☆☆☆
: ★★☆☆☆
: ★½☆☆☆
: ★★★☆☆
Media: ★★½☆☆
PRO
  • quasi tutto di metallo
  • stilisticamente è abbastanza fedele
  • il meccanismo di sparo dei pugno è un bel giochino
CONTRO
  • articolazioni abbastanza discutibili
  • alcuni dettagli non all’altezza
  • dotazioni un po’ limitate

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  2 Commenti per “SSG-003”

  1. Purtroppo non ci ho mai messo mano.

  2. CIAO MI KIAMO FEDE,LEGGEVO AL TUA RECENSIONE, A PARTE KE CONCORDO POI SICCOME PURE AL MIO IL TURBO SMASHER PUNCH HA CEDUTO VOLEVO SAPERE CME LO AVEVI MESSO A POSTO….DICIAMO KE IL MODELLO E CARINO MA SE AVESSE AVUTO LE BRACCAI CME QUELLE DEI SOC SAREBBE STATO PERFETTO…PERò BISOGNA ACCONTENTARSI…RISP QND HAI TEMPèO GRAZIE IN ANTICIPO