Premessa
Nelle serie robotiche classiche ci son sempre dei punti fermi che caratterizzano il filone dei super robot, specialmente di Go Nagai: ci deve stare il personaggio comico, l’eroe ha il ciuffo e se si fa male gli si fascia la testa, tute e vestiti son sempre gli stessi, i protagonisti guidano le moto, c’è un veicolo di supporto che deve essere soccorso (alternativamente il veicolo è un altro robot), ci deve stare la gnocca.
Kotetsu Jeeg non sfugge a questa regola, ma a differenza della serie dei Mazinger, l’unico altro mecha è quello comico. Nessun robot femmina. Jeeg ha Miwa e Miwa ha il big shooter. Ora perdonatemi, ma Miwa ed il suo big shooter sono la spalla più cazzuta di tutte le serie robotiche. Anche lei deve pur sottostare alle regole sopra citate, sanguina, necessita del salvataggio dell’eroe, è gnocca e se si fa male le fasciano la testa, ma fra scariche elettriche per svegliarla, calci volanti con minigonna svolazzante e lancio dei componenti, Jeeg, senza Miwa sarebbe nulla.
Così è anche per il Big Shooter, che a memoria direi essere il veicolo di supporto più potente fra i vari super robot. E’ grosso, veloce, scomponibile, con potenza di fuoco rilevante, ma soprattutto è il contenitore di tutti i componenti di Jeeg, senza il quale si avrebbe solo una testa svolazzante qua e là a sparare raggi dagli occhi. Quindi è stata notizia ben lieta quella che Cm’s avrebbe proposto il Big Shooter, avendo chiaramente annusato che alla fin fine il brand Kotetsu Jeeg, almeno fuori dal Giappone, sarebbe stato remunerativo.
La confezione:
La scatola è relativamente piccola per gli standard di Cm’s. La grafica è molto accattivante, con uno dei migliori foto montaggi visti per questi prodotti, dato che viene rappresentato il modellino durante il lancio dei componenti. Sul retro vengono presentate le varie combinazioni di montaggio e le funzionalità disponibili, con foto già presentate durante il lancio.
L’interno, non presenta particolari sorprese, tutto il contenuto è presentato disassemblato, ospitato in un unico sarcofago di polistirolo, ordinato secondo lo schema di montaggio.
Ogni elemento è contenuto in un proprio sacchetto protettivo. Nell’edizione limited, sul fondo sono ospitati, un po’ alla buona, i due figurini supplementari.
Dotazione ed Accessori:
Diciamo subito che di accessori non ve ne sono nel Big Shooter, per natura, va considerato comunque che nella confezione troviamo come plus i figurini di Miwa e Hiroshi ai comandi del Big Shooter, un altro Hiroshi in versione Cyborg seconda trasformazione e nella versione limited, troviamo anche una piccola figura di Miwa e la famosa moto “salta burroni” con Hiroshi.
Come da tradizione cm’s non c’è nessun stand espositivo.
Qualità e finitura:
La qualità complessiva del modello è buona. C’è veramente poco metallo, ma per come è concepito c’era da aspettarselo.
Le plastiche utilizzate rendono una buona percezione, le verniciature sono adeguatamente precise ed uniformi.
Segni di stampa e distacco dalle sprue sono poco visibili.
Sono invece abbastanza evidenti i punti di giunzione fra i vari coperchi apribili e le cerniere posteriori. Il cockpit è ben particolareggiato.
A far scendere la votazione sono i figurini allegati, scolpiti un po’ superficialmente e colorati abbastanza grossolanamente, anche se parliamo di oggetti davvero piccoli, che avrebbero richiesto mani da miniaturista. Le versioni da pilota, purtroppo non si adattano al posto guida, mentre la Miwa a figura intera è davvero dipinta male. Di tutti, la moto è quella fatta meglio e vale l’acquisto della versione limited.
Articolazioni e posabilità:
Parlare di articolazioni e posabilità per un veicolo è improprio, tuttavia la maneggevolezza è importante. Da questo punto di vista, il big shooter risente un po’ della decisione di fare le parti ancorate tramite sfere e magneti. Ci sono elementi, come le derive verticali che stentano a restare in posizione, perché non hanno battenti o fermi, così anche le ali, che restano in posizione con una certa difficoltà davvero un peccato, in considerazione anche della motivazione abbastanza illogica di scegliere questa soluzione.
Fedeltà:
Personalmente, la parte migliore del Brave 37 è la sua fedeltà delle proporzioni.
Il Big Shooter presentato da Cm’s è decisamente fedele, rispetto alla versione animata. Le proporzioni dello scafo, ricalcano anche gli schemi preparatori per la serie animata. L’unico vero problema è l’essere uno stand e non un modello al 100%, per cui alcune soluzioni tecniche impattano pesantemente con l’estetica. Inoltre sono da considerare le parti combinate con le sfere metalliche a vista, che nella versione originale non ci sono. Quest’omaggio alla versione vintage non paga nell’estetica globale.
Per quanto riguarda invece la colorazione direi che il lavoro è ottimo. I figurini sono grossolani, ma le colorazioni sono coerenti con la versione animata.
Le soluzioni tecniche
Cm’s sembra avvezza a soluzioni tecniche spesso incomprensibili ed anche questa volta non ha deluso le aspettative. Vada per la destinazione d’uso a mo’ di contenitore/espositore per il brave 36 Jeeg, anche se questo ha comportato tutta una serie di compromessi, primo fra tutti la quasi assenza di metallo, ma non riesco proprio a capire come sia venuto in mente di inserire sfere e magneti sulle ali e sulle derive verticali.
Questo ha comportato una globale instabilità delle parti, oltre che un difficile accoppiamento e posizionamento delle parti oltre ad essere una bruttura estetica. Davvero, se dovessi trovare un motivo per non comprarlo sarebbe questa cosa.
Sempre legato all’essere contenitore, le ali a parziale scomparsa del corpo centrale, una volta raccolte, fuoriescono dalla parte posteriore. Come al solito, dicevo, Cm’s è campionessa di occasioni sprecate e anche questa volta non si smentisce.
Conclusioni:
Tutto sommato, il giudizio finale è più che lusinghiero. Lo sculpt è davvero riuscito, i materiali seppur con una totale prevalenza di plastica, sono buoni e la verniciatura soddisfacente. Da preferire, anche se i figurini sono davvero grezzi, la versione limited, non tanto per la Miwa in più, quanto per la motoretta di Hiroshi, reale comprimaria e vittima suicida del lancio dal dirupo. Dove vada a finire non si saprà mai come tanti dei misteri sui super robot (ancora ci si chiede della giravolta di Actarus) tuttavia essendo così presente nel cartone, una sua, seppur ridotta riproduzione, fa piacere.
Secondo me, a meno di non buttarsi sui prodotti vintage, è da prendere senza troppi dubbi, se non quello di come esporlo, vista la mole, ma d’altronde questo Brave non poteva che essere BIG!
- design convincente
- finitura
- è (quasi) in scala con il Jeeg
- tutta plastica
- le calamite sulle derive verticali sono incomprensibili
- figurini molto abbozzati
- è davvero molto grande