Ago 172005
 
Recensione Bandai Soul of Chogokin GX-05 Daikū Maryū Gaiking Black
Produttore:
Data prod.:
Febbraio 2002
Materiali:
ABS, PVC, Die-Cast
Accessori:
ali ed alettoni per il drago, 3 veicoli di supporto, 3 componenti del gaiking, 2 teste supplementari del drago, missili perforanti scomposti in 3 elementi, componenti potenziati del gaiking, 2 teste supplementari del gaiking, stand espositivo, lama ventrale e lame perimetrali del drago, due croci supplementari per il Gaiking
Altezza:
* lunghezza 320 (mm) (Gaiking altezza 80 mm circa)
Peso:
740 g
Manuale:
libretto, lingua giapponese, molto dettagliato
Fornitore:
Importazione diretta
Prezzo orig.:
12155 yen

Sono sempre stato restio a comprare questo modello, primo perché rappresentante il Drago Spaziale e non il Gaiking, secondo perché molte voci lo davano come di qualità scarsa rispetto allo standard della serie S.o.C.

Il destino ha voluto che con un certo colpo di …fortuna, trovassi questo’ esemplare nella versione BLACK, decisamente a buon prezzo, per un piccolo sfregio sulla scatola.

Ben che non sia la versione normal color, il modello si presta comunque bene ad una valutazione sulla sua realizzazione, essendo i componenti identici per entrambi. Non entrerò in merito sulla scelta cromatica né sulla discutibilità della scelta di produrre una serie alternativa, mi limiterò a descrivere il modello.

Il Gx05 come detto non è il Gaiking, ma bensì il famoso (neanche tanto) Daikū Maryū, da noi conosciuto come Drago Spaziale, la più strana, ma anche affascinante base spaziale. Proprio così, per chi non lo ricorda, Gaiking è l’unico robot che ha per base un altro robot, più grosso, più cattivo e più potente del protagonista stesso, tanto da partecipare attivamente alla battaglia finale. Altra caratteristica della serie è che da circa metà cambia il character design ed il mecha diventa più aggressivo, tanto che nella confezione sono riportati gli accessori per variare proprio questo aspetto.

Cominciamo dunque ad analizzare il modello. La scatola è grande (molto grande) ed aprendola si capisce il motivo. Gli accessori sono numerosi e nella scatola troviamo anche i tre veicoli ausiliari: Skylar, Nessak e Buzzolar oltre ai componenti del Gaiking e le sue varianti. Come Bonus troviamo anche altri componenti del Gaiking colorati con tinte metallizzate.

Non mi metterò a fare l’elenco degli accessori, ma garantisco che ci sono tutti (sia della prima che della seconda serie) in particolare trovo ben fatti i missili perforanti e la lama ventrale, bene anche i minuscoli veicoli, colorati alla perfezione. Un po’ meno bene appare realizzato il Gaiking, che seppur proporzionato e posabile, essendo di dimensioni minute, gli incastri sono fragili e spesso i tre componenti non restano fissati. Anche le giunture sono deboli e senza regolazioni,ma date le dimensioni…. Come dicevo il Gaiking è munito di tutta una serie alternativa di accessori, così che è possibile ottenere sia la versione originale che quella refit. In più utilizzando le parti aggiuntive bonus, con una sola confezione si ottengono praticamente due Gaiking.

Terminate le disquisizioni sugli accessori passiamo al pezzo forte del kit. Il drago spaziale si presenta disassemblato in 3 parti. La coda, il corpo principale e la testa. Ogni parte è poi composta da altri elementi come i cingoli, le corna della testa ecc..

Una volta assemblato la prima cosa che salta agli occhi sono la notevole fedeltà delle proporzioni ed il peso della bestia. Quest’ultimo va a sollevare un aspetto abbastanza negativo sulla posabilità del drago, che ha le giunture delle ginocchia troppo cedevoli, così che basta poco perché il corpo si corichi eccessivamente. L’articolazione della coscia invece appare ben studiata.

Il corpo principale si apre ed al suo interno può ospitare i componenti del Gaiking. Li portellone anteriore non si apre nella stessa maniera del cartone, ma si ribalta all’ indietro; un particolare davvero fatto male. La testa presenta una minima articolazione al collo, ma sufficiente per posizionare sempre il modello con effetto, è intercambiabile con la punta vuota, con le teste del Gaiking sia con la testa elettronica. Il drago ha la possibilità di chiudersi nella configurazione di protezione avvolgente (non ho mai capito con che criterio era più protetto).

I materiali in generale sono in media, rispetto ai predecessori, appare un po’ fragile (a conferma delle voci sentite) la verniciatura che nei punti di fregamento con altro metallo salta via facilmente, mentre le plastiche sono di tipo morbido. Anche se questo causa una certa propensione alla deformazione delle parti più esterne, ha dato modo a Bandai di realizzare tutte le parti a punta e non stondate. Se lo avesse fatto con plastica dura, oltre che pericolose sarebbero state anche molto fragili.

Nel finale mi sento di smentire in parte le dicerie su questo modello. La qualità non è certo hai massimi livelli, ma è comunque nella media della serie e sulla mensola fa un gran bell’effetto!

LA PAGELLA
: ★★★½☆
: ★★★½☆
: ★★½☆☆
: ★★★★☆
: ★★★☆☆
Media: ★★★½☆
PRO
  • stessi pro del modello standard color
CONTRO
  • stessi contro del modello standard color
  • la vernisce risulta più delicata rispetto allo standar