Ago 062011
 
Recensione Brave Goukin 31: Kotetsu Jegg & Pantheroid
Produttore:
Cm's
Data prod.:
21 Giugno 2011
Materiali:
ABS, PVC, Die-Cast, PA
Accessori:
due teste, due missili perforanti, due scudi, due bazooka con relativo proiettile, due lance, due miniature versione cyborg, tre coppie di mani più due versioni chiuse a maglio, quattro coppie di avambracci alternativi, due coppie di spalle alternative, modulo Panthroid con coppia di alette, tappini per coprire le viti, sia per Jeeg che per Pantheroid
Altezza:
160 (mm) Jeeg, 170 (mm) Pantheroid, 30 (mm) le minuature
Peso:
310 (g) Jeeg, 125 (g) Pantheroid
Manuale:
cartaceo, a colori, pieghevole A3 ben dettagliato
Fornitore:
Animeimport (negozio)
Prezzo orig.:
26040 yen

E’ Jeeg!!! Finalmente è Jeeg!!! Questa praticamente la reazione comune letta subito dopo la diffusione di Cm’s delle prime foto del prototipo in resina e neanche colorato. Già da un po’ i rumors insistevano su questa possibilità e poi, come vedremo fra un po’, il 2011 si rivelerà l’anno del Jeeg.
Penso che Kotetsu Jeeg, in Italia conosciuto come Jeeg robot d’acciaio, abbia pochi avversarsi in quanto a popolarità, nel nostro paese. Giusti forse “Goldrake” può rivaleggiare con il magnetico eroe di tante battaglie, ma forse perché arrivato un po’ dopo, forse perché… diciamocelo… i mostri aniba e la loro regina emanavano carisma a pacchi, Jeeg è noto sia entro che fuori i confini degli appassionati.

Sommiamoci anche che fatto salvo per delle riproduzioni parziali o insignificanti di qualche anno fa, un Jeeg die cast serio non si è mai visto, neppure nell’epoca Vintage, dato che in Italia gli unici magnetici arrivati sono stati i micronauti derivati direttamente dal Takara e non un vero e proprio Jeeg.

La confezione

La scatola, come ormai abitudine di Cm’s, è di generose dimensioni, anche troppo grande, colorata e di richiamo.

Il cartone un po’ sottile raccomanda una certa attenzione nel maneggiare e stipare il box, che si ammacca facilmente e farà dispiacere ai più maniaci.

Le generosi dimensioni, garantiscono una buona, protettiva e bella esposizione delle singole parti (e questo modello di singole parti ne ha tante).

Per la sua natura Jeeg è composto da singoli componenti e Cm’s ha scelto di ospitarli tutti singolarmente, in sacchetti dedicati, così da evitare problemi anche nel contatto prolungato con il polistirolo di cui, dimenticavo di dire, è composto il contenitore unico.

Nessun blister è stato previsto e tutti gli accessori, compreso i tappini sono ospitate insieme.
Il solito pieghevole di formato A3, a colori e ben dettagliato fa da libretto di istruzioni. Resto sempre dell’idea che la soluzione di Bandai sia decisamente più elegante e funzionale.

Dotazioni ed accessori

Il numero di accessori è adeguato, in alcuni anche superfluo. Tanta abbondanza però si scontra con una delle tante scelte discutibili. Abbiamo due bazooka, due lance, due tipi spalle e ben quattro varianti di avambracci e nessuno di quelli forniti, riesce a garantire una resa estetica senza compromessi. Addirittura per quanto riguarda la mossa del “doppio maglio” gli avambracci sono in due versioni, praticamente sovrapponibili.

Comunque la dotazione, come dicevo è soddisfacente, anche in considerazione che il mecha ne presenta un’infinità e che Cm’s con una o due prossime uscite, garantirà la totale copertura di tutto quello che si è visto nel cartone animato.

Qualità e finitura

Qui va fatto subito un distinguo!
Il modello principale è rifinito decisamente bene, meglio dei Soul di Bandai.

Sia la finitura delle parti plastiche che la colorazione rasentano la perfezione.

Belli, molto belli, i toni scelti per la verniciatura che appare anche di spessore adeguato, precisa e resistente. Di Jeeg non mi è piaciuto soltanto il taglio dato alle mani (un po’ troppo quadrate) ed il materiale usato per il pernio del polso, lo ritengo troppo flessibile e causa di uno dei principali difetti di questo modello (vedere Articolazioni e posabilità).

Tutto bene quindi? Non proprio.

Se il Jeeg è ben rifinito e colorato, altrettanto non mi sento di sostenere per gli accessori. Questi, più che mal realizzati, sembrano trascurati nei materiali di cui sono composti.

Sono tutti, nessuno escluso, leggeri, plasticosi e per un certo verso troppo “giocattolosi”. C’è poi un bazooka di troppo e forse anche avere due lance non è che serva a molto. Un particolare che va a sommarsi all’insieme delle decisioni discutibili è la scelta di verniciare i missili perforanti con colori metallizzati; davvero difficile da spiegare ed assolutamente discordante dal tono pastello della versione standard.

Mancano e questo lo trovo davvero un peccato, avambracci senza il meccanismo sparante e spalle che permettano una posa decente, senza dove avere tagli, fessure o perni a vista (insomma quelle stile micronauta).

Da sbotto finale… il modulo Pantheroid.

Il cavallo è completamente in plastica e presenta, sul suo lato destro, tutte le viti in vista. Ok che Cm’s fornisce i tappini, ma il posizionamento, così evidente, mortifica davvero l’estetica.

Le mini action di Hiroshi in versione cyborg uno e due, devo dire che le ho bellamente ignorate. Le ho trovate carine ma assolutamente inutili, come per altro la testa trasformabile.

Articolazioni e posabilità

E’ qui si va per le dolenti note.

Diciamo subito che estrarre il Jeeg dalla confezione e comporlo è davvero emozionante. Le calamite sono belle solide, gli agganci attenti e studiati bene dalla presa “mordace” ed il modello è bello pesante e metalloso. Assemblato e posizionato è fantastico. Impalato, con un buon appoggio grazie al fondo dei piedi gommato. Non mostra tentennamenti.

Il problema subentra quando lo si sposta dal suo baricentro. A quel punto fate attenzione perché trovarselo a gambe in aria è un attimo. In sostanza… tutte le soluzione ideate ed adottate da Cm’s risultano quasi ininfluenti a causa dell’elevato peso del robot. Il busto in metallo, bellissimo per consistenza ed estetica, genera però un carico di peso troppo in alto e le calamite, per quanto tenaci, da sole non possono garantire che il robot riesca a mantenersi da solo in pose dinamiche. In pratica questo jeeg riesce a stare completamente eretto, oppure con le gambe piegate (in una posa quasi “fantoziana” da attacco di colite).

Questo lo si nota anche nelle foto ufficiali che per quanto belle, già preannunciavano una certa difficoltà nel posizionarlo ed hanno trovato conferma durante lo sviluppo della galleria fotografica personale.

Dettagliando un po’ i punti di articolazione, partiamo dal basso per dire subito che i piedi sono articolati in punta, tutta via questa possibilità non compensa la scarsa mobilità in avanti delle caviglie; serve a poco avere un’escursione così elevata quando poi non posso sfruttarla.

Le ginocchia presentano un ampio angolo d’ escursione, essendo anche telescopiche e la sfera magnetica originale è ospitata in un alloggiamento a conca che serve per evitare il rovesciamento in avanti dell’arto. Bello per funzionalità, terribile per l’estetica.

Femori, costituiti da una sfera metallica che prevede uno scatto in avanti per agevolare l’angolo di rotazione della coscia, stante la forma massiccia di questo dettaglio tipica del Jeeg ed il bacino presenta un incavo, sempre per lo stesso motivo. Qui l’estetica è perfetta, ma l’utilità di così tanta escursione in avanti quando, sempre per il problema di stabilità, riesco a mettere il Jeeg soltanto chinato?

Bacino, ventre e busto sono tre elementi separati ed ottimamente ancorati, presentano però una scarsissima flessibilità trasversale, potendo ruotare solo sull’asse longitudinale. Questo è l’aspetto meno problematico. Un’inezia se confrontata con il resto ed accettabilissima come soluzione.

Spalle: che dire? Penso che alla Cm’s dovrebbero purgarsi per le scelte fatte. Sono orribili esteticamente e non capisco a cosa sia servito renderle così brutte. Non riesco a descriverle nel dettaglio, ma basta vedere una delle tante foto. Il difetto maggiore è che sono drammaticamente fessurate e vuote e che il fulcro della rotazione è decentrato.

In alternativa c’è una coppia di spalle chiusa, ma è dedicata al solo doppio maglio ed anche in questo caso, il fulcro dell’articolazione è decentrato, così non ne permette l’uso in posizione normale. Insomma se dovessi dire qual è stato l’aspetto progettuale peggiore… eccolo.

In tema con le orribili spalle, anche lo snodo del gomito, per quanto funzionale e solido, estaticamente è un pugno in un occhio. Se superate il ridotto angolo di piega, garantito dalla sfera metallica, si apre sul fulcro del braccio (e non centrato) staccando completamente braccio da avambraccio… tremendo.

Un altro problema non da poco e che per la verità risulta fastidioso è il meccanismo di sparo presente su tutti, ebbene sì TUTTI, gli avambracci. La parte finale delle braccia è composta dall’avambraccio che ospita il meccanismo di carico con molla e gancio di tenuta (molto simile al vintage) poi c’è la parte che fa da polso che da una parte ha il maschio sagomato per entrare nell’avambraccio e dall’altra una uni ball che articola la mano. Questo elemento, oltre che piccolo e stato realizzato in materiale troppo flessibile, quasi gommoso e l’esito di tutto questo è stato rendere, estremamente, sensibile il meccanismo di sparo, tanto da consigliare un paio di occhiali protettivi ad ogni posizionamento del Jeeg… Davvero un aspetto snervante e che ha riempito paginate nei forum specializzati, fra chi suggeriva più o meno invasive soluzioni e chi imprecava malamente.

Per concludere arriviamo alla testa/collo. Dunque, qui troviamo un altro dettaglio che conferma lo stato di ubriachezza tenuto costantemente dai ragazzi di Cm’s durante un certo periodo di tempo, probabilmente circoscrivibile dalla prima realizzazione del prototipo alla passaggio di un qualche test di qualità: la mangiatoia.

Non c’è altro modo di chiamare l’incavo, enorme, che è stato ricavato sulla parte superiore anteriore del busto. A cosa serve? Non lo so. Forse ha fatto fatica articolare la base della testa ed allora si è pensato che per far in modo di potergli permettere di guardare in basso (tipica posa ad esempio durante il lancio del raggio protonico) non c’era altro modo. Peccato che custom alla mano, ma anche rodo-vetri e blue print, bastava rispettare l’anatomia di Jeeg e spostare leggermente il punto di attacca in avanti… e non indietro. Questa soluzione mortifica davvero tantissimo lo splendido sculpt fatto per la testa ed alla fine, sia la conca che l’incavo, ne limitano oltre misura anche la rotazione longitudinale.

Come detto, la testa non presenta articolazione e sono la base del collo non permettendo una posizione di volo accettabile.

Capitolo accessori. Come detto sono leggeri, tutta via ancorando gli scudi o il bazooka, anche con gli avambracci specifici Jeeg non riesce a garantire una buona tenuta della posa. Anche questo è un aspetto assai trascurabile e secondario se paragonato alle scelte operate su aspetti ben più importanti.

Pantheroid abbiamo detto che è completamente di plastica, ma quello che sfigura un po’, anche alla luce di quanto fatto da Fewture con il suo ES-GOKIN è che non lo hanno dotato di una buona posabilità delle gambe posteriori. In particolare, i femori sono sull’asse sagittale ma non possono essere divaricati. Insomma, scordiamoci la splendida posa impennata perché in forma di centauro questo Jeeg riesce a stare persino in posa rampante (grazie alle articolazioni estremamente tenaci del cavallo) ma non ha una posa naturale. Un vero peccato e come per tanti altri aspetti un dettaglio che con poco poteva svoltare il giudizio su quest’uscita dato che la parte anteriore, collo compreso sono davvero ben studiati, non ai livelli del Fewture, ma sono sufficientemente articolati e resistenti, presentando dei punti anche a scatto e perni sferici.

Sono molto duri, questi per garantire la tenuta in posa, ma per contro, data la leggerezza del corpo, lo rendono complicato da posare in modo efficace (più di una volta mi sono accorto che uno zoccolo non toccava bene a terra). In definitiva è accettabile come accessorio, però trovo deludente che confrontandolo con il vintage non ci veda che pochi progressi specifici e qualche perdita nelle proporzioni anatomiche (vedi il muso largo e la forma della zampa).

Fedeltà

Ritengo lo sculpt, generalmente riuscito.

Interpretare Jeeg non è facile. La serie è vecchia, il character design cambiava spesso e le fattezze di Jeeg, particolarmente antropomorfo e tarchiato sono, da sempre, state interpretate in decine di modi diversi. Questo Cm’s ha una resa ottima. E’ massiccio, ma non tozzo, ben proporzionato ma restituisce quell’aspetto da lottatore anni ’80.

I colori sono davvero azzeccati per i toni, la famosa “mutanda” di colore azzurrino qui è resa con un colore forse un po’ più caldo, ma dal tono talmente tenue che non disturba affatto. Anche il verde non è acceso, ma rispetta quel tono un po’ cupo, che da noi era divenuto quasi nero e quasi indistinguibile dal blu delle braccia. Infine la testa, direi che è davvero molto bella ed interpreta la versione, esteticamente, più valida. Da dimenticare, ovviamente la versione trasformabile.

Gli accessori sono quasi tutti molto fedeli. Come anticipato in precedenza, non ho capito perché hanno colorato le trivelle rosse con toni metallizzati.

Pantheroid, invece l’ho trovato un po’ goffo. Il muso in particolare è troppo largo, restituendo quasi l’aspetto di un mulo, invece che di un destriero. In questo, il Fewture sebbene dedicato ad un super deformed, risulta ben più riuscito.

C’è un errore nella colorazione dei segmenti sugli arti e sulla testa. Sono stati colorati di giallo, quando dovrebbero essere di verde chiaro.

Riflessioni e soluzioni tecniche

Parlare ulteriormente delle soluzioni tecniche adottate mi pare inutile e ripetitivo, visto la lunga stesura sulla posabilità del modello. Mi permetto di sottolineare che, sebbene il corpo magnetico, abbia messo in crisi anche la Bandai, con il suo Shin Jeeg, Cm’s avrebbe potuto comunque adottare soluzioni diverse per molti aspetti, senza affossare il modello sia esteticamente che funzionalmente.

Un paio, in ordine sparso, l’adozione di parti gommate nell’incavo dei magneti e spalle tagliate come i Soul di Bandai con la semisfera della spalla collegata nel punto di taglio e fulcro centrato.

Non intervengo nemmeno poi sui piedi a scarponcino, la mangiatoia o l’assenza di una vera articolazione per il collo. Tutte soluzioni alla portata e non adottate, non so dire perché, ma che certo non possono far felice l’acquirente.

Conclusioni e Pagella

Recensire questo modello è stato davvero spiacevole. Non ricordo nessun prodotto, legato a questo hobby, che presenti in un sol colpo, così tanti aspetti positivi e negativi assieme.

I colori, la dotazione e la scultura sono a livelli estremamente alti.

Il modello è bello, fedele, d’impatto in vetrina; non troppo piccolo, ma neanche troppo grande, con una buona dotazione di accessori (e Cm’s ha già comunicato ulteriori uscite a completarla) ed alla fine ha venduto tantissimo (specialmente da noi). In più gode anche di una versione metal ben riuscita ed una limited black che promette di fare felici molti collezionisti di pezzi “rari”…. ma qui si ferma.

Lo metti in vetrina, il più raccolto possibile, con le braccia socchiuse e lo lasci lì.

L’aspetto che per me è inesorabilmente negativo è che tutte le soluzioni adottate da Cm’s per rendere questo prodotto, non una bella statua, ma una figura in metallo articolata sono un fallimento tecnico.

Le spalle sono orribili e poco funzionali, le coppette tengono fermo gli avambracci solo fino ad un certo e sotto al peso degli accessori cedono e comunque sono orribili da vedere e limitano in alcuni casi (le caviglie) l’estensione effettiva dell’articolazione; i piedi articolati sono inutili se non per pose che alla fine è meglio fare con un supporto a sostegno; gli avambracci sparanti ipersensibili e comunque quando ne metti un paio hai fatto il tuo, considerando anche che il target degli ultra trentenni non credo che perderebbe il sonno per un pugno sparante in meno piuttosto che in più; la testa… vogliamo dotarla di un minimo di articolazione? Bandai sugli SRC è riuscita a metterci un doppio fulcro!!! E posizionarla così indietro che senso ha avuto?

Insomma l’uso della vista è caratteristica di chi ha approvato il progetto? Boh non so dirlo, ma ho dei seri dubbi. Mi da l’idea che alla fine sia stato un prodotto in cui hanno creduto poco, salvo rendersi conto ora che ne stanno vendendo un botto anche in queste condizioni e che quindi alla fine è valsa la pena non sbattersene troppo.

Gli accessori, anche se numerosi, alla fine tendono a restare in scatola, anche perché non c’è nulla per esporli a parte; alcuni sono ridondanti, mentre la finezza della testa trasformabile con i figurini semi articolati risulta totalmente inapplicabile esteticamente. Tanto valeva fare come per altri modelli e mettere direttamente un figurino statico ma un po’ più dettagliato.

Consigliato solo se si è disposti a scendere a molti compromessi ed a lasciarlo lì in vetrina. Sconsigliato agli indecisi, anche perché dopo i primi pre-order avrà certamente un periodo di impennata dei prezzi. Voci di corridoio confermano che questo pare l’anno dei Jeeg visto che è già in lavorazione un Jeeg molto simile a questo nelle soluzioni tecniche, ma della nuova serie animata, Cm’s venderà un set aggiuntivo con i componenti marini, di volo, e di terra e pure uno splendido Big Shooter, in più il progetto del Jeeg italiano (di cui non si può parlare) è ancora lì in attesa… e dato che l’ho potuto maneggiare ed esaminare con cura posso sostenere che promette di essere un’alternativa credibile.

In sintesi: poteva essere un modello da 5 e lode… non lo è. Si prende tre stelle perché non ho volutamente dare votazioni motivate dal gusto estetico personale, ma solo da considerazioni quanto più tecniche possibili. Per me sarebbero troppe anche 2 tanto lo hanno mortificato.

Dopo i Mass sempre di Cm’s direi che è il modello che mi ha fatto più inc…..re, di tutti.

LA NOSTRA PAGELLA
: ★★★★☆
: ★★★☆☆
: ★★★★☆
: ★☆☆☆☆

: ★★★☆☆

Media: ★★★☆☆
PRO
  • Mecha molto amato in Italia
  • Molto metallo
  • Colori belli
CONTRO
  • alcune soluzioni stupide e brutte
  • non è stabile
  • non proprio economico
  • accessori non all’altezza

Galleria fotografica

  6 Commenti per “BG-35”

  1. Dimenticavo! Complimenti per la recensione, veramente ben fatta. 🙂

  2. Bisogna dire che il primo commento è stato davvero molto lungimirante…

    Anche la mangiatoia sotto al collo col senno di poi è motivata dagli extra componenti.

    RImane che questo Jeeg è uno dei miei modelli preferiti, con i suoi pro e contro.

  3. Saluti!forse sembrerò cinico e penserò “male” ma credo che la Cm’s abbia volutamente previsto una soluzione per le spalle discutibile,perchè?oggi credo che in qualunque manovra commerciale ci sia un calcolo..il nostalgico come me in attesa da anni, compra il modello anche se con qualche piccolo difetto..quale modello, visto da più sfaccettature non ne ha?!..e poi magari col set di astro componenti ci tirano fuori le articolazioni per le braccia(spalle) adatte e visibilmente migliori..Fantasia o realtà?stiamo a vedere.Sul progetto Italiano se come penso è sulla falsa riga della ristampa vintage dubito possa avere lo stesso successo del CM’s!Perdonate lo sfogo!Saluti a Tutti!

  4. Grazie,
    per quanto riguarda il Jeeg italiano ti dico solo che ho potuto maneggiare la versione 1.0 e già era molto buona. Superiore per estetica delle parti articolate. Inferiore probabilmente per la testa, che risultava un po’ grande e meno aggressiva del Cm’s. C’è da dire pure che senza colorazione è difficile paragonare gli sculpt e poi la versione 2.0 pare migliore in molti punti.
    Avevo fatto anche un servizio fotografico, ma su richiesta dell’autore l’ho dovuto rimuovere, per non creare problemi sull’eventuale richiesta dei diritti.

  5. Per il Jeeg ITA so da fonti vicine che bisognerà aspettare molto…quando Cms avrà diciamo cosi fatto il pieno allora forse si avrà l’autorizzazione a farne un altro, che avrà un prezzo ragionevole cosi mi dicono le mie fonti.
    Ad ogni modo la fedeltà al cartone è molto buona.
    Ciao
    ps ottima recensione dettagliata e oggettiva.